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Malattia e infortunio

Infortunio sul lavoro e risarcimento del danno

Corte di Cassazione, Sez. Lav.

Una lavoratrice, con mansioni di aiuto cuoca in una mensa regionale, cadeva dalle scale che conducevano alla cantina della mensa. La stessa chiedeva il risarcimento del danno subito poiché, a suo avviso, l’incidente poteva essere evitato se il datore di lavoro avesse dotato le scale di dispositivi antisdrucciolo. Era tuttavia emerso che, nello scendere le scale, la lavoratrice trasportava una cassa di bottiglie che le impediva la vista.
Secondo i principi generali in materia, il datore di lavoro è sempre responsabile degli infortuni sul lavoro dei dipendenti, anche se causati da imprudenza o imperizia degli stessi. Tuttavia, il datore è esonerato da responsabilità quando l’infortunio è causato da una condotta abnorme del lavoratore, rispetto ai compiti assegnati e alle direttive impartitegli.
Nel caso in esame è risultato che il datore di lavoro non aveva violato le norme antinfortunistiche.
Sia il Tribunale che la Corte d’Appello di Torino e, infine, la Corte di Cassazione, hanno rigettato le domande della lavoratrice, ritenendo che il datore di lavoro fosse in regola con le norme antinfortunistiche e che non vi fosse un nesso causale tra l’infortunio e la prestazione lavorativa.

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