Corte di Cassazione, Sez. Lav.
La lavoratrice aveva conseguito un vantaggio pari a circa Euro 50,00, accumulando impropriamente sulla propria carta fedeltà la spesa di clienti che ne erano sprovvisti. La Suprema Corte ha comunque comfermato il licenziamento poiché la condotta della lavoratice era tale da minare la fiducia necessaria in un cassiere, anche tenuto conto della sua consapevolezza di violare una disposizione aziendale e della reiterazione nel tempo della condotta scorretta.