Corte di Giustizia
Gli Stati membri dell’Unione europea devono garantire pari diritti ai propri lavoratori e a quelli di Paesi terzi che lavorano in quello Stato membro.
La Corte di Giustizia dell’Unione europea ha chiarito che l’assegno di natalità e quello di maternità rientrano nell’area per la quale gli Stati sono obbligati alla parità di trattamento.
Pertanto, le leggi dei singoli Stati membri UE non possono escludere i cittadini di Paesi terzi (se regolarmente soggiornanti nel territorio dello Stato membro) dagli assegni di natalità e di maternità, né possono subordinare il loro riconoscimento a condizioni deteriori rispetto ai cittadini, quali essere titolari dello status di soggiornanti di lungo periodo.