Corte di Cassazione, Sez. Lav.
La Corte di Cassazione ha stabilito che una semplice email può soddisfare il requisito della forma scritta nei contratti. Questo chiarimento si inserisce nel contesto del Codice dell’Amministrazione Digitale, offrendo un’importante precisazione per le pratiche legali e contrattuali.
Il caso riguardava un contratto di assicurazione tra un autotrasportatore e una compagnia assicurativa. Il trasportatore aveva subito un furto e aveva richiesto l’indennizzo alla compagnia. Questa aveva rifiutato il pagamento, sostenendo che il contratto escludeva i medicinali dalla copertura assicurativa. Il trasportatore ha quindi promosso causa, sostenendo che lo scambio di email che era intervenuto tra il broker e la compagnia e che includeva i medicinali nella copertura costituiva una modifica al contratto.
La Corte ha ritenuto che una semplice email può soddisfare il requisito della forma scritta, purché non venga contestata la provenienza o il contenuto del messaggio. La sentenza afferma che, ai fini probatori, una email non certificata ha valore di una riproduzione meccanica (come una fotocopia) e può essere utilizzata come prova se non viene contestata.
Questa sentenza chiarisce che gli scambi di email possono avere un valore legale significativo. Le aziende devono prestare attenzione agli scambi di email e considerare l’adozione di misure per garantire l’integrità e l’autenticità delle comunicazioni elettroniche, come l’uso di firme digitali.