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Valida l’impugnazione di licenziamento inviata in formato word tramite PEC

Corte di Cassazione, Sez. Lav.

La Cassazione ha sancito la validità di una lettera di impugnazione di licenziamento trasmessa via PEC ma in formato modificabile Microsoft word.
Il caso riguardava una lettera inviata dal legale di una lavoratrice senza la sottoscrizione della ricorrente o del difensore.
La Corte d’Appello aveva ritenuto che l’impugnazione fosse invalida. La Suprema Corte ha rovesciato la decisione.
Infatti, confermando il proprio orientamento in materia, la Corte ha ribadito che l’atto di impugnazione può provenire anche dal solo difensore e che, al fine di impedire la decadenza, è sufficiente qualunque modalità che comporti la trasmissione al destinatario di un atto scritto avente contenuto idoneo ad esprimere la volontà del lavoratore di impugnare il licenziamento.
La posta elettronica certificata inoltre è in grado di attestare non solo la presenza del documento elettronico ma anche il suo contenuto.

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