Corte d’Appello di Torino
La Corte d’Appello di Torino ha reso note le ragioni per le quali ha riformato la sentenza con cui il Tribunale di Torino aveva ritenuto autonomi i ciclo-fattorini di Foodora. Secondo la Corte d’Appello, i riders incarnano la «collaborazione etero-organizzata» introdotta dal «Jobs act» per superare il contratto a progetto.
Questa innovativa sentenza stabilisce dunque che le collaborazioni continuative (le vecchie co.co.co.), a certe condizioni, diventano un terzo genere di rapporto lavorativo: «ciò significa che il lavoratore etero-organizzato resta, tecnicamente, “autonomo” ma per ogni altro aspetto, e in particolare per quel che riguarda sicurezza e igiene, retribuzione diretta e differita (quindi inquadramento professionale), limiti di orario, ferie e previdenza, il rapporto è regolato nello stesso modo» del rapporto di lavoro subordinato.
«La collaborazione è qualificabile come etero-organizzata quando è ravvisabile un’effettiva integrazione funzionale del lavoratore nella organizzazione produttiva del committente, in modo tale che la prestazione lavorativa finisce con l’essere strutturalmente legata a questa… [ed] è il committente che determina le modalità dell’attività lavorativa svolta dal collaboratore». «Altro aspetto importante… è quello di accertare se la prestazione lavorativa ha il carattere della “continuatività”… intesa… come non occasionalità e… come svolgimento di attività che vengono… reiterate nel tempo».