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Licenziamento per superamento del comporto

Legittimo il licenziamento per superamento del comporto del lavoratore in quarantena perché la figlia è affetta da tubercolosi

Corte di Cassazione, Sez. Lav.

Un lavoratore veniva licenziato per superamento del periodo di comporto per essersi assentato dal lavoro in quanto sua figlia ere affetta da tubercolosi. Il dipendente agiva in giudizio ritenendo il licenziamento illegittimo poiché, a suo dire, l’assenza dal lavoro per la malattia di un familiare va escluso dal computo del comporto, anche in ragione della speciale tutela prevista per i lavoratori affetti da tubercolosi.
La Suprema Corte ha rigettato la richiesta del lavoratore precisando che l’assenza dal lavoro per malattia della figlia (e non del lavoratore stesso) è giustificata (quindi non sanzionabile disciplinarmente) ma non rientra nell’ipotesi di prolungamento del comporto poiché la tutela particolare per la tubercolosi è prevista solo per il caso di malattia del lavoratore non di un familiare.

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