Corte di Cassazione, Sez. Lav.
Una lavoratrice agiva in giudizio nei confronti dell’INPS e dell’INAIL in quanto, sulla base di una certificazione di esposizione all’amianto erroneamente rilasciata dall’INAIL, aveva risolto il rapporto di lavoro in vista dell’accesso alla pensione, che poi l’Istituto le aveva revocato.
La Suprema Corte dato ragione alla lavoratrice, precisando che, nell’ipotesi in cui l’INPS abbia fornito al lavoratore una erronea indicazione della posizione contributiva e lo stesso abbia perduto il lavoro sulla base di detto erroneo presupposto, l’ente previdenziale è tenuto a risarcire il danno sofferto dall’interessato per il mancato conseguimento del diritto a pensione, a titolo di responsabilità contrattuale, fondata sull’inadempimento dell’obbligo legale gravante sugli enti pubblici, dotati di poteri di indagine e certificazione, di non compromettere la fiducia di soggetti titolari di interessi al conseguimento di beni essenziali della vita.