Corte di Cassazione, Sez. Lav.
Una lavoratrice, impiegata amministrativa presso una compagnia assicurativa, veniva licenziata per giusta causa per aver richiesto indebitamente l’estensione della copertura sanitaria aziendale per la figlia, che non ne aveva diritto essendo residente e lavorante all’estero e per aver chiesto un risarcimento per danni all’autovettura personale, per un importo superiore a quello del danno realmente subito, peraltro aggravato da un incidente successivo non dichiarato.
La Suprema Corte ha rigettato la richiesta della lavoratrice precisando che, nel caso di specie, i comportamenti posti in essere dall’impiegata integrano violazioni particolarmente gravi, soprattutto considerando la posizione lavorativa della dipendente nell’Ispettorato Sinistri, che le imponeva un rispetto rigoroso delle regole aziendali. Il licenziamento, pertanto, è stato ritenuto legittimo.