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Licenziamento per giusta causa

Giusta causa di licenziamento per il dipendente bancario che tiene condotte infedeli anche se non previste dal codice disciplinare

Corte di Cassazione, Sez. Lav.

Un dipendente di una banca è stato licenziato per aver effettuato 388 operazioni personali di trading durante l’orario di lavoro e per aver occultato la somma di Euro 1.580. Il lavoratore impugnava il licenziamento in giudizio, chiedendone la nullità. Il Tribunale e la Corte d’Appello davano ragione alla banca e confermavano il licenziamento. Anche la Corte di Cassazione confermava quanto deciso nei due precedenti gradi di giudizio.
I Giudici hanno ribadito che, sebbene le condotte contestate non fossero esplicitamente tipizzate nel contratto collettivo quale giusta causa di licenziamento, esse rappresentano gravi violazioni del dovere di buona fede e diligenza che ogni lavoratore è tenuto a rispettare. In particolare l’occultamento di denaro, effettuato da un dipendente di banca, è stato ritenuto un comportamento tale da compromettere il rapporto fiduciario con l’azienda, rendendo legittimo il licenziamento.
La Cassazione ha confermato dunque che il Giudice può valutare la gravità dell’infrazione in base agli elementi concreti del caso, senza necessità di una tipizzazione precisa nella contrattazione collettiva, soprattutto quando si tratta di violazioni che ledono i principi di correttezza e trasparenza.

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