Corte di Giustizia
Una lavoratrice ultracinquantenne citava in giudizio una società che offriva alle persone disabili servizi diretti a migliorare la gestione autonoma e indipendente della loro vita quotidiana; la lavoratrice sosteneva di essere stata discriminata, a causa dell’età, nel processo di selezione per l’assunzione di un’assistente personale.
La Corte di Giustizia dell’Unione europea ha ribadito il principio secondo cui deve essere rispettato il diritto all’autodeterminazione della persona disabile. In particolare, nel caso in esame, secondo la Corte, è ragionevole ritenere che l’assistente personale della medesima età della persona disabile sarebbe stato in grado di integrarsi più facilmente nell’ambiente personale, sociale e universitario di quest’ultima.
Alla luce di quanto sopra, la CGUE ha affermato che la previsione di un requisito di età, in fase di assunzione, può essere necessaria e giustificata alla luce delle esigenze di tutela della persona disabile.