Tribunale di Milano, Sez. Lav.
Il Tribunale di Milano conferma l’orientamento secondo cui i riders sono lavoratori subordinati a tempo pieno ed indeterminato. Nel provvedimento in esame, viene delineato in modo chiaro il funzionamento di una nota piattaforma di food delivery. In primo luogo essa prevede un accesso a fasce orarie di prenotazione condizionato dal punteggio posseduto dal rider. Il ciclo fattorino può essere penalizzato con decurtazione del punteggio per il ritardo superiore ai 15 minuti nel log-in della sessione prenotata o se non si rende disponibile negli orari e nei giorni in cui vi è maggiore richiesta per la consegna di cibo a domicilio. Il rider, per essere selezionato dall’algoritmo e ricevere la proposta, deve trovarsi nelle vicinanze del locale presso cui ritirare la merce ed è la piattaforma stessa ad indicargli sia dove recarsi per ritirare il prodotto sia dove consegnarlo. L’azienda, attraverso un sistema di geo localizzazione, controlla la sua posizione durante tutto lo svolgimento dell’attività.
Alla luce di quanto sopra, il giudice ha ritenuto la sussistenza di un vincolo di subordinazione ed ha presunto, in assenza di prova contraria, che il rapporto di lavoro sia a tempo pieno per la modalità di assegnazione che costringe il rider ad essere abitualmente a disposizione del datore e fisicamente vicino ai locali di ritiro.