Tribunale di Padova, Sez. Lav.
Un gruppo di lavoratori dipendenti di una società cooperativa, impiegati in un appalto di manodopera, ricorrevano in giudizio per chiedere che fosse riconosciuto un rapporto di lavoro subordinato alle dipendenze della committente. Essi, infatti, sostenevano di avere svolto in via continuativa le mansioni di carrellisti nell’ambito di un medesimo appalto durante il quale le direttive di lavoro erano impartite loro direttamente dalla committente attraverso terminali mobili, gestiti da un software di proprietà della stessa, dal quale ricevevano le indicazioni sulle singole operazioni da compiere.
Il Tribunale, chiamato a pronunciarsi sulla vicenda, ha ribadito il principio secondo cui il potere direttivo del datore di lavoro può essere esercitato anche attraverso strumenti meccanizzati. Inoltre, ha precisato il Giudice, deve anche rilevarsi che tali strumenti di controllo sui tempi di lavoro sono più pervasivi del controllo visivo di un preposto. Poiché, nel caso in esame, l’hardware e il software del sistema informatico sono governati dal committente in luogo dell’appaltatore, sussistono gli estremi di una somministrazione irregolare di manodopera. Il Giudice ha quindi accolto la domanda dei lavoratori.